Tra le tecnologie di prototipazione rapida proposte da Partec, ce n’è una considerata all’origine della stampa 3D, nonché la più precisa al mondo: la stampa stereolitografica. Si tratta di una tecnologia additiva, che, grazie alla sua finitura liscia, offre ottimi risultati estetici. Inoltre, tra le numerose tipologie di stampa 3D, è quella che consente di ottenere modelli fisici nel minor tempo, anche se le tempistiche variano sempre a seconda delle caratteristiche del pezzo.
Come viene realizzata una stampa stereolitografica? Si utilizza un fascio laser e si va a solidificare strato dopo strato la resina epossidica contenuta in una vasca, trasformandola in materiale solido.
Partec ha a disposizione quattro macchinari di diverse dimensioni, che usano resine con specifiche caratteristiche meccaniche ed estetiche, garantendo eccellente versatilità di materiali. Ogni resina assicura il miglior risultato richiesto dall’impiego del prototipo. È possibile, per esempio, ottenere più o meno trasparenza, oppure più o meno resistenza ad elevate temperature. In base alle necessità, Partec consiglia il cliente per orientarlo verso la scelta migliore del tipo di resina.
Le resine epossidiche disponibili sono quattro, adatte a scopi diversi:
- Resina SOMOS 11120 per la realizzazione di pezzi trasparenti
- Resina ACCURA X-TREME dal colore grigio
- Resina ACCURA25
- Resina SL7820 BLACK
- Resine CERAMAX per le alte temperature
La consulenza specializzata è garantita durante tutte le fasi del processo di realizzazione dei prototipi, che vediamo descritte di seguito.
FASE 1
Il punto di partenza è sempre il file di stampa 3D, che viene inviato dal cliente. Una volta ricevuto, il file viene convertito in formato .stl che non è altro che un solido la cui superficie viene discretizzata in triangoli ed è un formato di file in grado di essere letto dalle stampanti 3D. In questa fase Partec supporta il cliente offrendo un continuo scambio di idee con il reparto tecnico, fondamentale per elaborare la migliore strategia.
FASE 2
Una volta definito il file o le eventuali correzioni, si procede alla preparazione del file .bff che non è altro che il file della piattaforma della macchina, in cui vengono posizionati i pezzi e i relativi supporti necessari alla costruzione.
FASE 3
Il file viene caricato in macchina e siamo quindi arrivati alla fase effettiva di realizzazione dei pezzi. Ci sono tre componenti principali nella stereolitografia, ovvero il laser, la vasca contenente la resina epossidica e una piattaforma, che non è altro che la piastra forata che fa da supporto ai pezzi ed è collocata al pari del livello della resina fluida. La resina è un materiale fotosensibile, il che vuol dire che quando viene esposta a una fonte di luce, nel nostro caso il laser, si ha il fenomeno di polimerizzazione, con cui si indurisce. Il laser, che è estremamente preciso, viene proiettato da un sistema di specchi, andando a scandire la superficie del liquido. Il risultato è un primo strato solidificato e una volta terminato la piattaforma si abbassa di un decimo di millimetro e si procede con una successiva scansione. Il processo va ripetuto più volte fino ad ottenere il completamento dell’oggetto.
FASE 4
Per concludere si fa l’estrazione della vasca dalla macchina e si ha l’ultima fase di post-elaborazione. Prima di considerare il prodotto finito è infatti necessario pulire i pezzi e rimuovere i supporti che erano stati collocati inizialmente. Successivamente l’oggetto viene inserito in un forno a luce UV per finalizzare la polimerizzazione della resina e migliorarne la resistenza. A questo punto il prototipo è pronto per la spedizione. Dal 1999, PARTEC è la realtà di supporto ideale per tutte le aziende che vogliono trasformare rapidamente le loro idee in progetti vincenti.